lunedì 15 luglio 2019

Esame 16 luglio


Tavole 



Tavola 1


Tavola 2


Tavola 3


Tavola 4


Tavola 5


Tavola 6


Tavola 7


Tavola 8


Tavola 9




Brochure













giovedì 9 maggio 2019

Partnership al progetto



Partner: Centro Danza Don Bosco
Luogo: Latina
Referente: Barbara Tudini

La scuola di danza “Centro Danza Don Bosco” sarà sia sostenitore del progetto sia un ipotetico cliente.


La funzione prevalente del progetto sarà di avvicinare il più possibile le persone alla danza! 


La struttura si concentrerà principalmente sull’insegnamento della disciplina e sulla sua rappresentazione, inoltre sarà dotata di spazi connettivi che potranno fungere da sale espositive che ripercorreranno la storia della danza. 
Sarà dotata anche di alloggi per gli specialisti del settore e anche per i ballerini che dovranno esibirsi nella struttura. 
Verranno anche inseriti appositi spazi commerciali dove i visitatori e i ballerini potranno acquistare gadget, souvenir e accessori della disciplina. 
Ci saranno anche spazi per il ristoro e spazi per relazioni interpersonali. 
All’interno dell’edificio ci sarà anche uno spazio adibito al verde per non creare un distacco con la natura circostante.


- Rebuilding nature: cortile interno con piccola passeggiata nella natura;
- Infrastracturing: posizionato nei pressi del MAAM per poter creare un percorso culturale; 
- Creating: dotazione di aule per lo studio della disciplina, teatro per le esibizioni, uffici per l’amministrazione e spazi condivisi;
- Living: dotazione di alloggi per insegnanti e studenti;
- Exchange: dotazione di spazi di ristoro e negozi per la vendita di articoli inerenti alla danza. 
DRIVING FORCE: CREATING  



Dopo una piccola intervista con la referente del Centro di Danza ha commentato le prime ipotesi del progetto come molto idonee alla sua idea di scuola di danza e anche molto affini al loro uso attuale della struttura dove operano.
Per lei sarebbe molto interessante poter avere un distaccamento della scuola anche a Roma, potendo anche fruttare il teatro e gli alloggi per i maestri e gli studenti.




giovedì 11 aprile 2019

La scacchiera


La scelta dell'opera è Halen del gruppo Atelier 5. 



Il Bang è VOLUMI.
Infatti componendo e scomponendo varie volte questi parallelepipedi si è cercata di creare una forma che in orizzontale o in verticale fosse composta da vari volumi accentuando la sua variazione nella forma e nello spazio.

Le varie composizioni






Studiare l'opera



Halen, Svizzera, Atelier 5
Bang: VOLUMI




Il progetto Halen è un intervento innovativo per molti aspetti, sorge fuori Berna. 
E' un progetto fondato su una base di filari paralleli di case basse che si innestano a diverse quote nella collina boschiva. 
Il progetto è dotato di servizi collettivi come una piscina, sale comuni, un ristorante; di case di tre piani strette e lunghe; di una serie di atelier e di spazi aperti articolati tra loro. 
E' evidente il "ribaltamento in orizzontale" dell'idea di unità abitativa di Le Corbusier. 










Al posto del verde connettivo si utilizza la vegetazione per creare delle zone di privacy, in questo modo nascono i patii interni, le terrazze aggettanti e i tetti con erba. Invece lo spazio collettivo ritorna a essere prevalentemente lastricato richiamando atmosfere delle città medioevali.
I blocchi del complesso sono disposti a tessuto determinando una piazza centrale e un sistema di strade che si connettono al corso principale. 




Halen è soprattutto un laboratorio di studio sull'alloggio, infatti si rivolge una nuova attenzione all'acustica, alla luce zenitale e ad altri aspetti particolarmente delicati che possono essere affrontati solo e unicamente da un team affiatato e motivato come l'Atelier 5. 



Effettivamente questo gruppo si allaccia ad un'operatività di squadra, ad uno studio oggettivo ed analitico del progetto. 
Quando il progetto di Halen viene proposto trova una conferma nell'opera di Louis Sauer che nel corso degli anni sessanta fa un'operazione di recupero urbano nel quartiere più antico di Philadelphia: Society Hill. 
Queste sono operazioni contro corrente con l'impostazione della città macchina che comincia ad essere sostituita con progetti dentro la città già costruita. I tipi edilizi devono rinnovarsi completamente e nascono nuovi sistemi e nuove scoperte. 




La mia scelta è ricaduta sul complesso Halen perchè penso sia molto importante il rapporto che gli edifici abbiano con la natura circostante ed anche il fatto che l'intervento non abbia "aggredito" il terreno collinare esistente. Inoltre reputo molto interessante anche lo sviluppo modulare e orizzontale degli alloggi che anche essendo allineati creano una sorta di movimento visivo con i chiaro-scuri. 
E' un'opera che conoscevo, ma riguardandola ho colto alcuni suoi vari aspetti che inizialmente non mi sembravano molto evidenti. Pur sembrando identica architettonicamente in realtà a contatto con la natura cambia completamente forma! Infatti ogni alloggi è dotato o meno di piante arrampicanti o comunque di verde che si distingue l'uno dall'altro, dando vita a moduli apparentemente uguali ma diversi tra loro. 
Un'altra cosa che mi ha colpita è stata la fusione delle varie azioni che si possono svolgere all'interno di questo complesso, penso che si possa definire come un vero e proprio cardine della MIXITE'.